il classico della trasformazione muscolare.  La pratica del Yi Jin Jing è di derivazione buddista e consiste in esercizi che possono migliorare la nostra forma fisica, rendendo il corpo più forte. Gli esercizi sono di indubbia efficacia sul piano posturale e a livello di energia difensiva.


L’Yijinjing risale alla Cina antica.
L’Yijinjing, fa parte della collezione dei Nuovi esercizi di Qigong per la salute
redatti dall’Associazione Cinese di Qigong per la Salute.
L’Yijinjing è caratterizzato da dei movimenti rilassati, flessibili, armoniosi e
aggraziati, pone l’accento sul movimento degli arti e degli organi interni,
dall’estensione, la flessione e la rotazione della colonna vertebrale al fine di
fortificare la salute, di prevenire le malattie, di allungare la vita.
L’Yijinjing deve essere praticato con una mente rilassata, concentrata sui
movimenti del corpo e dello spirito, con una respirazione naturale e dei
movimenti che alternano forza e rilassamento, combinando il vuoto e il pieno.
La pratica dell’Yijinjing è benefica per il sistema respiratorio, per la flessibilità,
l’equilibrio e la forza muscolare.
Essa può anche prevenire e contrastare i problemi delle articolazioni, del
sistema digestivo, del sistema cardiovascolare e del sistema nervoso.

ORIGINE E EVOLUZIONE
L’Yijinjing è tutt’ora molto popolare, arrivato dalla Cina antica, ha esercitato
una influenza sportiva o piuttosto comportamentale.
Le sue origini si trovano nel Daoyinshu (metodo di condurre l’energia vitale)
della Cina antica.
Secondo studi, il Daoyin si è sviluppato a partire dalla danza degli sciamani
antichi ed è diventato all’epoca della Primavere e degli Autunni e a quella dei
Regni combattenti (770-221ac) un esercizio praticato regolarmente da
persone consapevoli della loro salute.
Le storie sul Daoyinshu contenute nelle Note sulle arti e letteratura della storia
degli Han testimoniano l’interesse per il Daoyinshu sotto la dinastia Han
(206ac-220dc).
I dipinti sulla seta chiamati Illustrazioni di Daoyin scoperti nella tomba di
Mawangdui a Changsha nella provincia di Hunan, contengono una quarantina
di illustrazioni di esercizi di Daoyin che sono prototipi dei movimenti di base
dell’Yijinjing attuale.

L’Yijinjing e il Wushu (arte marziale cinese) del tempio di Shaolin sono stati
trasmessi da Bodidharma, monaco indiano arrivato nel 526 al Tempio di
Shaolin sul monte Songshan.
Bodidharma è considerato come il fondatore della corrente Chan del
buddismo Cinese.
I monaci del tempioShaolin contribuirono fortemente all’evoluzione
dell’Yijinjing.
Secondo le citazioni storiche, la corrente Chan di Bodidharma è perlopiù
praticata nel tempio di Shaolin.
Come pratica il Chan richiede posizioni sedute e immobili per lungo tempo, i
monaci praticavano il Wushu e il Daoyin per sciogliere il corpo dopo la
meditazione.
Nella sesta dinastia, dei Sui e dei Tang (222-907), il Wushu e il Daoyinshu
erano molto popolari nei dintorni del monte Songshan nella provincia di
Henan.
I monaci del tempio Shaolin hanno modificato, perfezionato e completato il
Daoyinshu con la pratica.
In effetti esso è un metodo particolare di Wushu che è stato chiamato Yijinjing
e si trasmise in segreto tra i monaci.
Secondo i documenti, un gran numero di libri che trattano l’Yijinjing sono
apparsi sotto la dinastia Song (960-1279).
Le prime dodici posture dell’Yijinjing sono apparse nel Neigong Tushuo
(illustrazioni delle tecniche interne) redatte da Pan Wei nel 1858 sotto la
dinastia dei Qing (1644-1911).
In generale, l’Yijinjing tradizionale attribuisce un’importanza alla spiegazione
dei suoi principi e tecniche sotto l’influenza della Medicina Tradizionale
Cinese, della teoria dello Yin e dello Yang e quella dei cinque elementi.
Nel Qigong per la salute, l’Yijinjing ha ereditato l’essenziale delle dodici
posture dell’Yijinjing tradizionale, che combinano la scienza e la cultura
popolare.
I movimenti che alternano rilassamento e forza si collegano in continuo in una
unità che pone l’accento sull’allungamento dei tendini e la flessibilità del
corpo.

La pratica semplice e facile richiede una respirazione naturale, l’unione di
movimento e respirazione e la conduzione dell’energia vitale con la mente.

(Testo di Marco Mazzarri e Marco Riccò)