XI XI HU - Metodo Liu Dong.

La camminata Qi Gong è stata ideata da una donna cinese di nome Guo Lin (1906-1984) che riuscì negli anni ’60 del 1900 a sconfiggere il cancro anche grazie a un’assidua pratica quotidiana di queste tecniche. Il metodo si diffuse in Cina nei decenni successivi su milioni di praticanti, lasciando una meravigliosa eredità di speranza e di incoraggiamento per tutti coloro che soffrono di malattie degenerative. Questa pratica consente di aumentare fortemente il contenuto di ossigeno nel corpo. Un insufficiente approvvigionamento di ossigeno e di sangue favorisce i processi degenerativi. La sensazione di felicità e di fiducia che si ottiene attraverso la pratica, aiuta a mantenere uno spirito vivo e combattivo e una visione positiva, che aiutano nel processo di guarigione. Questo sentimento di fiducia è realizzato anche attraverso pratiche di gruppo; si diventa più impegnati e consapevoli e la volontà è rafforzata.


La camminata Qi Gong è stata ideata da una donna cinese di nome Guo Lin
(1906-1984).
Nel 1949 le fu diagnosticato un cancro uterino ed ebbe bisogno di un intervento
chirurgico per rimuoverlo. Nel 1960 ebbe una recrudescenza e gli trovarono un
tumore alla vescica. Un'altra operazione fu fatta per rimuovere la parte malata
dalla vescica. Anche in questo caso le diedero solo 6 mesi di vita. Non disposta a
rinunciare a vivere, lottò, praticando il Qi Gong che suo nonno gli aveva insegnato
da bambina.
Studiò e praticò, ma non ebbe molti risultati; iniziò pertanto a ricercare e studiare
antichi scritti grazie ai quali basò e sviluppò la propria pratica quotidiana: due ore
tutti i giorni e in sei mesi il cancro fu sconfitto.
Dalla sua esperienza credette che questa forma di Qi Gong potesse aiutare gli
altri ad avere più successo nella loro lotta contro la malattia. Di seguito, nel 1970
iniziò a dare lezioni di questa nuova tecnica, una combinazione tra camminata e
meditazione Qi Gong.
Nel 1977 aveva raggiunto tali enormi risultati che annunciò pubblicamente che il
Qi Gong può guarire il cancro; la sua classe contava sino a 300-400 studenti al
giorno. Lavorò con i suoi assistenti fino alla sua morte nel 1984, viaggiando in
tutta la Cina. Ha lasciato una meravigliosa eredità di speranza e di
incoraggiamento per tutti coloro che soffrono di malattie pericolose per la vita.
Secondo la medicina tradizionale cinese, quando Qi (energia vitale) e Xue
(sangue) fluiscono liberamente, il corpo mantiene l'equilibrio di Yin e Yang e la
malattia scompare. Con la pratica Qi Gong, il Qi e la circolazione del sangue
migliorano, l'equilibrio di Yin e Yang e viene ripristinato e i meridiani sono aperti
consentendo il libero flusso.
Praticare Qi Gong ha anche risultati positivi per regolare la respirazione, ed
aumentare l’ossigeno nel corpo. Un' insufficiente approvvigionamento di ossigeno
può aumentare la crescita del cancro. Quando il corpo è ricco di ossigeno, le
cellule tumorali muoiono. La pratica del Qi Gong, è quella di aumentare il
contenuto di ossigeno nel corpo.
Un altro fattore importante è la stabilità delle emozioni. Si arriva ad ottenere uno
stato di meditazione, per distaccarsi da pensieri deprimenti o preoccupazioni.
Attraverso il rilassamento del corpo ritorna ad una situazione più normale. Una
sensazione di felicità e di fiducia aiuta a mantenere uno spirito combattivo.
Questo sentimento di fiducia è realizzato anche attraverso pratiche di gruppo. Si
diventa più impegnati nella lotta e la loro volontà è rafforzata. Quando uno o più
del gruppo ha buoni risultati, poi gli altri saranno incoraggiati e mantenere una
visione positiva, che aiuti nel processo di guarigione.
I suddetti punti sono una possibile spiegazione di come le marce di Qi Gong
favoriscano il recupero dal cancro e delle malattie croniche. Nessuno deve essere
passivo e solo nella sua lotta contro le forme gravi di malattia. Ora c’è la
possibilità di assumere un ruolo attivo per raggiungere la guarigione. I membri dei
vari Club di riabilitazione oncologica in Cina si incontrano numerosi per la pratica
quotidiana, sia durante la malattia che negli anni successivi.
Le marce vengono proposte come pratica di gruppo. Ciò esalta la sua efficacia
perché facilita un rafforzamento della volontà e dell’intenzione verso il proprio
obiettivo e ciò anche grazie al mantenimento del ritmo nel tempo. Confortandosi
con gli altri si instaura un senso di appartenenza e di scambio gioioso, che
stabilizza le emozioni, oltre a infondere senso di fiducia collettivo e individuale.
In occidente la tecnica si evolve (Germania, Francia) e si fanno le marce in
cerchio.
Poi ci fu un’ulteriore evoluzione, più spontanea con la quale le direzioni delle
marce sono varie: si cammina in avanti, all’indietro, di lato... ma sempre in
gruppo.
All’inizio si pratica mezzora, poi si può arrivare sino ad un’ora - un’ora e mezzo.

(Testo di Marco Mazzarri e Marco Riccò)